Eugenio Guarducci

Lo vidi arrivare nei camerini del Teatro Pavone a Perugia col solito sigaro spento in bocca ed un paio di buste in mano che contenevano delle piccole scatole piene di piccole tavolette di cioccolata. Era Ottobre 1995. Seconda edizione di Eurochocolate. Insieme a lui, quel giorno, si sarebbero alternati sul palcoscenico del Pavone diversi protagonisti del mondo del cioccolato provenienti dall’Italia e dall’estero. Ma lui non parlò semplicemente della sua cioccolata. Parlo’ in primis e prevalentemente di Modica e del suo legame con questo prodotto che a quell’epoca erano in pochissimi ancora a conoscere. Il pubblico rimase affascinato dalle sue parole prima che dall’assaggio delle tavolette dell’Antica Dolceria Bonajuto. Il suo intervento fu uno splendido esempio di come si possa tener viva la Cultura materiale del nostro Paese. Quando poi iniziai a frequentare Modica nei primi anni del 2000 la prima sosta che mi sentivo sempre col piacere di fare era presso l’ufficio di Franco. In quel piccolo, confusionario e visionario luogo mi ha dato molto. Ed ogni volta scoprivo quanto stesse dando a questa fantastica dolce Città. Il suo essere involontariamente un po’ spigoloso lo portava a volte ad isolarsi ed a sentirsi incompreso. Caratteristica che sentivo essere comune e probabilmente è stata questa una delle ragioni per le quali ci siamo sempre capiti al volo. Oggi avrei voluto davvero essere con tutti voi ma non ce l’ho fatta. Sono certo che questa iniziativa sarà in grado di valorizzare non soltanto la sua figura ma soprattutto di aiutare la crescita culturale di una piccola grande comunità aggregando mi auguro molti giovani e le tante energie positive che la compongono. Un abbraccio a tutti voi e grazie per aver dato vita a questa nuova avventura. Io ci sarò.

Eugenio Guarducci